ALCUNE RIFLESSIONI POST-ELEZIONI POLITICHE DEL 25.09.2022.

Set 28

In democrazia vince chi riceve più voti e quindi prendiamo atto dei risultati. 

È emerso con chiarezza che i cittadini hanno bisogno di certezze che non trovano nelle proposte e nei partiti locali e che quindi ricercano nei partiti nazionali, in questo caso in quelle proposte dalla destra italiana quali per esempio la riduzione della pressione fiscale, un maggior sostegno ai privati e alle imprese in questo periodo di difficoltà, un maggior senso di sicurezza interna e autorevolezza nazionale verso l’Europa e il mondo. Tutto ciò è comprensibile e condivisibile. 

Ciò che non è chiaro è come fare a sostenere queste aspettative ma, di certo, con una maggioranza assoluta in entrambe le camere non ci sono alibi, non ci sono scuse: se gli obiettivi non verranno centrati non sarà colpa dell’Europa, né della Von der Leyen, né di chi ha governato prima!

È stato detto da chi ha vinto di essere PRONTO a governare e ora lo faccia. Faccia vedere come mantiene le promesse fatte ai cittadini: come rimodulerà il reddito di cittadinanza, ridurrà l’età pensionabile e alzerà le pensioni minime, con quale denaro concederà l’asilo nido gratuito a tutti, come attuerà la Flat Tax, come eliminerà le accise sul carburante e l’IVA da pasta, pane e zucchero, come fermerà gli sbarchi e l’immigrazione e come attuerà una politica estera forte ed incisiva contro i “tecnocrati di Bruxelles”, se e come metterà mano alla Costituzione per introdurre il vincolo di mandato e il presidenzialismo.

Un secondo dato chiaro è quello della grande astensione che ha caratterizzato queste elezioni, un elettore su tre ha preferito non votare, sintomo evidente di mancanza di fiducia da parte dei cittadini verso il sistema politico e verso i politici, percepiti come distanti dai problemi reali del paese, spesso interessati più al loro tornaconto e a quello del partito, anziché a quello del popolo che dovrebbero rappresentare.

Rammarica, inoltre, la legge elettorale, che non consente agli elettori di scegliere davvero: sono sempre i giochi di partito a decidere chi farà parte del Parlamento. Non solo non è consentito scegliere il nome dei propri rappresentanti, ma nemmeno il partito per cui votare. Infatti nonostante la schiacciante vittoria di Fratelli d’Italia in Trentino, questo partito non ha eletto nemmeno un Senatore su tre posti disponibili. Chi credeva di aver votato Fratelli d’Italia in realtà ha contribuito a far eleggere un senatore della Lega, partito in che ha perso oltre il 20% dei consensi rispetto all’ultima tornata elettorale (2018), e uno di Coraggio Italia, partito che a livello nazionale non sfiora nemmeno l’1%. Forse nemmeno sa che il terzo senatore, eletto nella coalizione Alleanza Democratica per l’Autonomia, sarà l’unico che siederà nel Gruppo per le Autonomie nel Parlamento più nazionalista della storia repubblicana.   

Infine a livello locale rammarica vedere che si vota per i partiti, per i simboli anziché per le persone, senza giudicare l’esperienza, le capacità, la competenza e la preparazione dei candidati, e che ci si affidi al volubile “vento nazionale”.  Spiace vedere che la comunità ladina di Fassa, unica e peculiare per molti aspetti, non si distingua come esempio di unicità, ma va sempre più omologandosi a modelli nazionali perdendo a poco a poco la propria identità.  

Guardiamo al futuro con ottimismo e fiducia, augurando a tutti gli eletti un buon lavoro, soprattutto a chi è chiamato a governare, certi che lo faranno al meglio e nel solo interesse del paese. 

Consei de la Neva UAL

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(1) comment

Elisabetta 1 Ottobre 2022

Dopo le vostre osservazioni, vorrei sapere se avete delle idee, dei progetti per le prossime elezioni del 2023. Grazie.

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