SINERGIA IN POLITICA SIGNIFICA BENESSERE NELLA COLLETTIVITÀ.

Ott 31

Spesso, il dibattito politico, sia locale che nazionale, è solo apparente. Al di sotto si nascondono asti, rancori e attriti personali. Queste dinamiche sono ciò che nuoce di più alla rappresentanza politico amministrativa e alla percezione che la società ha di essa. Finché prevarranno simili atteggiamenti, sarà improbabile che vi sia una piena e consapevole legittimazione della politica.

Nella recente elezione del Comun General de Fascia, alla nostra valle sono state offerte due precise alternative politiche. La logica democratica è stata pienamente rispettata e la comunità ha fatto le proprie scelte. Una vera dimostrazione del nostro potenziale come collettività deve però ancora essere messa in atto. La nuova legislatura apertasi al CGF, e nei Comuni della valle, deve essere orientata verso una direzione ben precisa: il Ben Comun

In questo scenario La Provincia Autonoma di Trento è l’interlocutore principale con il quale la nostra comunità è tenuta a dialogare per vedersi garantita la tutela dei propri interessi in ottica di progresso futuro. Quello del Consigliere provinciale Ladino, che in questa legislatura siede nelle file della maggioranza, è dunque un ruolo chiave per godere di una diretta connessione tra le istanze fassane e l’assemblea trentina. Con rammarico osserviamo che in questi primi due anni di operato a livello provinciale, il Consigliere Ladino non ha ancora presentato alcun disegno di legge, in un periodo in cui la valle chiede attenzione e risposte su molteplici fronti. Oltre ai disagi causati dalla tempesta Vaia, occorsa nell’autunno del 2018, vi sono innumerevoli opere pubbliche che attendono da anni lo sprono da parte di una volontà politica forte e decisa.

Oggi ci apprestiamo ad affrontare una delle stagioni invernali più cupe ed incerte di sempre, la quale potrebbe mettere in seria difficoltà l’intera economia della valle e delle piccole aziende che ne costituiscono il cuore pulsante. In questo contesto alquanto delicato, anziché lavorare per tentare di dare risposte ai comparti economici seriamente preoccupati della valle (riguardo ai termini e le regole per le aperture, gli accordi con le Regioni limitrofe etc.) il Consigliere Ladino, in una delle sue ultime interrogazioni alla Giunta provinciale, non ha trovato nulla di meglio da fare che sottoporre all’assemblea la già archiviata e quantomai inopportuna questione relativa all’autorizzazione dell’utilizzo dell’emblema della Provincia Autonoma di Trento da parte della CGIL del Trentino, in uso da ben 26 anni. L’unico risvolto della polemica è stato, ancora una volta, la messa in ridicolo del ruolo fondamentale del Consigliere Ladino e della comunità che quest’ultimo rappresenta. 

La nuova alleanza (escogitata dal Consigliere Ladino) con la formazione politica capeggiata dal Presidente del Consiglio Provinciale, è un ulteriore passo indietro nella promozione degli interessi della nostra comunità. È doveroso interrogarsi sull’effettiva pertinenza di un simile apparentamento, con una forza politica che non ha mai rappresentato nulla per la Val di Fassa e la sua autonomia.   

Un contributo importante, invece, potrebbe essere portato dal Consigliere Ladino sulla questione relativa ai finanziamenti di nuove opere pubbliche in Val di Fassa, grazie al “Fondo di riserva Covid” (i soldi che la P.A.T. ha ricevuto dallo Stato per coprire il mancato gettito derivante dal lockdown imposto per la pandemia) e al futuro (e non ancora specificato) contributo del Recovery Fund, in arrivo per il 2021 dall’Unione Europea. Nella pianificazione degli interventi messi in programma dalla Provincia, la Neva UAL auspica che il Consigliere Ladino lavori per presentare progetti che possano portare la Val di Fassa su un sentiero di sviluppo concreto e di crescita sostenibile.

Nella partita dei fondi per la crisi scatenata dalla pandemia, sono chiaramente coinvolte le istituzioni centrali dello Stato. Una di queste è sicuramente il Parlamento, in cui la Val di Fassa può di fatto vantare una propria rappresentanza al Senato (anche se all’opposizione). Se è certo che formalmente non è previsto nessun vincolo di mandato per la nostra rappresentanza parlamentare, è altrettanto vero che, a distanza di due anni dall’elezione, la Senatrice fassana che dichiarava di voler portare a Roma le istanze della nostra comunità, non solo ha dimostrato di non aver agito in modo incisivo per tutelare i nostri interessi, ma ha perfino gettato nel dimenticatoio la propria carica di Procuradora, per legarsi esclusivamente alle dinamiche politiche nazionali, le quali non portano nessun vantaggio concreto alla Val di Fassa. Anzi, la scelta di schierarsi marcatamente secondo una precisa logica politica non propria del nostro territorio autonomo, ha generato un’evidente spaccatura nella società fassana. 

La controparte politica della Neva UAL ha volutamente incanalato i più recenti appuntamenti elettorali nello scontro destra-sinistra, invece che in una dialettica costruttiva fondata su questioni prettamente locali. Il dialogo, anche tra forze contrapposte, costituisce l’essenza di ogni competizione politica. L’operato della Neva UAL è orientato in questo senso, senza voler negare le differenze politiche che stanno alla base del sistema democratico, ma ribadendo l’esigenza di includere ogni singola voce nel coro della nostra comunità. Proprio perché piccola nei numeri, la società fassana necessita di una voce forte per poter esprimere i propri bisogni. Soltanto il dialogo inter-generazionale e l’intesa a livello politico-istituzionale possono consentire una ripresa più robusta e uno sviluppo sociale, economico e culturale per gli anni a venire.

Neva UAL

Lascia un Commento:

(3) comments

Carlo 9 Novembre 2020

Disanima ineccepibile ma è necessario porre le basi per costruire il Ben Comun o meglio “costruire comunità” come indicato da più parti.
E’ necessario abbassare i ponti levatoi di una “posizione arroccata” forse legittima e conseguenza di uno scontro politico di reazione a posizioni populiste e sovraniste che sono l’esatto contrario di una politica partecipativa e pluralista, di inclusione sulle scelte condivise per il bene comune. Credo che si possano recuperare , a cominciare dalla valle di Fassa, le posizioni meno radicali, più moderate, al fine di contrastare e smembrare dall’interno la rabbia di una parte di società egoista e tesa ai soli interessi particolari. E’ un percorso che dobbiamo affrontare con impegno e determinazione.
Carlo

Reply
Roberto Pellegrini 9 Novembre 2020

Se vogliamo portare a casa il finanziamento che risolverebbe il problema della viabilità della nostra Valle si devono sviluppare sinergie al di là della contrapposizione politica di casa nostra. E visto che il Cgf è Istituzione riconosciuta e l’obiettivo è sicuramente comune bisogna parlare, dialogare. Quindi Procurador, Consigliere, e Senatrice non perdano tempo e si attivino per il “ben Comun”.
Le qualità del nostro nuovo Procurador potrebbero far sì che sia proprio lui a “tendere la mano”per primo.
Grazie per l’attenzione.
Roberto Pellegrini – Soraga

Reply
floriano bernard 9 Novembre 2020

bravi, semper inant cosita, con idee da far madurar
i risultac i vegnirà segur.

Reply
Add Your Reply

Leave a Comment: