Comunicato 1/2019
I risultati delle elezioni suppletive del 26 maggio scorso contengono un segnale molto importante per il futuro della comunità di Fassa. Ben 2108 elettori residenti in valle, quasi il 51% del totale, hanno dato la loro preferenza a Cristina Donei, candidata indipendente per “Alleanza Democratica Autonomista”, in netta controtendenza rispetto al trend impostosi nei due Collegi uninominali, nonché nelle concomitanti elezioni per il Parlamento europeo.
Non è un voto “localistico”: anche il Movimento 5S presentava una candidata fassana, ma questa ha raccolto appena 453 voti (ca. 11%), mentre il candidato del Centro-destra – pur sostenuto dalla locale “Associazione Fassa” – ha avuto 1600 voti pari al 38,6 %. Il divario rispetto al consenso ottenuto dalla Lega alle europee (50%) è eclatante.
Si è trattato certamente di un voto “trasversale”, segno che una consistente parte della popolazione di Fassa crede ancora in una “politica ladina”, autonomista e identitaria, ispirata ai valori della solidarietà e della comunità, ma soprattutto autonoma e indipendente dai partiti, cosa che non si può certo dire dei due candidati concorrenti, scesi in campo al comando dei rispettivi “capi politici”. Di fronte a un’opzione chiara in questo senso, gli elettori fassani hanno dimostrato di saper mettere da parte anche le opinioni politiche personali per sostenere una prospettiva orientata al Bene Comune.
Gran parte del merito va dato naturalmente alla persona che ha saputo interpretare questa esigenza, mettendosi personalmente in gioco per portare avanti una proposta politica concreta e credibile, con impegno, competenza e serenità. Per questo vogliamo in primo luogo congratularci con Cristina Donei ed esprimerle la nostra più viva riconoscenza per aver accettato questa sfida e per aver “acceso un lumicino” nell’oscurità di questi tempi difficili.
Ora per il movimento politico ladino di Fassa, che fin dall’ormai lontano 1982 porta avanti i valori dell’unità e dell’identità della gente ladina, si apre una sfida cruciale. Dopo gli anni delle grandi conquiste e degli incredibili successi ottenuti grazie al sacrificio di più generazioni di militanti, il Movimento si trova di fronte a un bivio: CHE FARE? come uscire dalle difficoltà che hanno caratterizzato l’ultimo quinquennio? come rispondere all’ondata di populismo, di sovranismo nazionalista che ha raggiunto anche le nostre valli e che minaccia seriamente l’autonomia della nostra regione? l’Union Autonomista Ladina può costituire ancora un punto di riferimento per la gente di Fassa? può essere ancora lo strumento adatto a salvaguardare la sua identità di minoranza linguistica minacciata? può ancora coagulare le forze migliori della valle per costruire un’idea di futuro, basata sui valori identitari, sulla solidarietà, sul senso di appartenenza e sulla collaborazione? può ancora contribuire a utilizzare adeguatamente gli strumenti di autogoverno di cui la valle oggi dispone, operando con saggezza e lungimiranza per il bene delle future generazioni, per una gestione equilibrata del territorio, per la valorizzazione delle risorse, delle competenze e del proprio patrimonio culturale? o è meglio chiudere questa esperienza e lasciar spazio ad altro?
Solo la gente di Fassa può rispondere a queste domande. Per stare al passo con i tempi talvolta è necessario cambiare radicalmente. Sarà in ogni caso un momento decisivo nella storia del movimento ladino nella nostra valle. Per questo è convocata l’Assemblea Generale, aperta ai soci, ai militanti, ai simpatizzanti e a tutti gli interessati, che si terrà venerdì 7 giugno, alle ore 17.00 nella Sala del Comun de Sèn Jan, a Pozza di Fassa.
Sèn Jan, 30 maggio 2019.